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Principi del Volo

Capitolo 2 - I Comandi e le Manovre

1. Il piano orizzontale di coda

Il piano orizzontale di coda è normalmente costituito da una superficie fissa, alla quale ne è incernierata una mobile che può ruotare verso l'alto e verso il basso. Il piano orizzontale di coda ha infatti una doppia funzione.

Figura 8.34
Figura 8.34 - Il piano di coda: stabilizzatore ed equilibratore

1.1 Il piano stabilizzatore

La prima funzione è quella di stabilizzare l'assetto del velivolo, ed è espletata dalla parte fissa che si chiama appunto stabilizzatore.

La seconda funzione è quella di equilibrare la tendenza del velivolo a cabrare o picchiare a seconda di come variano le forze applicate all'ala, ed è espletata dalla parte mobile che si chiama infatti equilibratore o timone di profondità.

Figura 8.35
Figura 8.35 - La portanza P e il peso Q formano un momento picchiante
Baricentro e Centro di Pressione: Per ragioni di stabilità, il baricentro deve essere ubicato davanti al centro di pressione.
Figura 8.36
Figura 8.36 - Momento picchiante bilanciato dal momento cabrante della coda
DEPORTANZA: La reazione totale generata dal piano orizzontale di coda deve avere una componente diretta verso il basso per agire come una portanza negativa, o deportanza.

1.2 Il piano equilibratore

Azione del pilotaMovimento equilibratoreEffetto sulla codaRisultato
Spinge avanti la barraRuota verso il BASSOAumenta deportanzaMuso si abbassa (PICCHIATA)
Tira indietro la barraRuota verso l'ALTODiminuisce deportanzaMuso si alza (CABRATA)

Il timone di profondità e la barra cui è collegato costituiscono nel loro insieme il comando dell'angolo di incidenza.

Figura 8.37
Figura 8.37 - Stabilatore con aletta compensatrice

Esiste un tipo di piano orizzontale di coda alternativo: lo stabilatore (stabilizzatore-equilibratore), un'unica superficie tutta mobile con aletta compensatrice che "indurisce" i comandi.

1.3 Il trim

Figura 8.38
Figura 8.38 - Il trim nelle varie posizioni

Il trim è un'aletta compensatrice applicata all'equilibratore che serve per eliminare lo sforzo di barra:

Fase di voloPosizione trimEffetto
Posizione neutraAllineatoVolo livellato a velocità di crociera
SalitaTrim verso l'altoMantiene equilibratore cabrato senza sforzo
DiscesaTrim verso il bassoMantiene equilibratore picchiato senza sforzo

2. Il timone di direzione

Figura 8.39
Figura 8.39 - Il rollio indotto è l'effetto secondario del timone

Il piano verticale di coda è costituito da una parte fissa detta deriva, e da una parte mobile detta timone di direzione. Il timone è comandato dalla pedaliera.

ComponenteFunzione
DERIVA (fissa)Dare stabilità intorno all'asse verticale
TIMONE (mobile)Effettuare il movimento di imbardata
Effetti della pedaliera:

Durante l'imbardata, la semiala esterna (che avanza) diventa più veloce e più portante, mentre quella interna diventa meno veloce e meno portante: questa disparità induce il rollio.

3. Gli alettoni e la virata

Gli alettoni sono superfici mobili montate sul bordo di uscita delle semiali, nella parte esterna. Sono comandati dalla barra nel suo movimento laterale, e ruotano in senso contrario l'uno all'altro.

Figura 8.40
Figura 8.40 - La virata e le forze in gioco
Effetti degli alettoni:

3.1 L'imbardata inversa

L'imbardata inversa (o indotta) è un movimento iniziale di lieve entità dalla parte dell'ala che si alza, provocato dall'aumento di resistenza indotta su quell'ala (maggiore portanza = maggiore resistenza indotta).

3.2 La virata

Figura 8.41
Figura 8.41 - L'inclinazione dell'ala inclina anche la portanza

Quando gli alettoni inclinano l'ala all'angolo φ (bank), la portanza P si scompone in:

Pv = P × cos φ   (componente verticale - sostenta)
Po = P × sen φ   (componente orizzontale - fa virare = forza centripeta)

Per mantenere la quota costante in virata, la componente verticale Pv deve rimanere uguale al peso Q. Quindi si deve aumentare la portanza totale P tirando la barra (aumentando l'incidenza) e/o aumentando la potenza.

Peso apparente (Qa): La forza centrifuga Fc, componendosi con il peso Q, genera il peso apparente Qa, che ha intensità uguale e direzione opposta alla portanza totale P.

Virata coordinata

⚠️ VIRATA SCOORDINATA: Il timone serve a mantenere la pallina centrata = asse longitudinale allineato con il flusso.

4. Il fattore di carico

Il fattore di carico (n) è un numero adimensionale che esprime il rapporto tra il peso apparente e il peso reale:

n = Qa / Q    oppure    n = accelerazione / g
Figura 8.42
Figura 8.42 - Fattore di carico in funzione dell'angolo di bank
FATTORE DI CONTINGENZA: Il costruttore fissa un fattore di carico massimo che NON deve mai essere superato, pena la decadenza del certificato di navigabilità o il cedimento strutturale.
Categoria velivolon max positivon max negativo
Categoria NORMALE+3,8-1,5
Categoria SEMIACROBATICA+4,4-2
Categoria ACROBATICA+9-7

4.1 Virata

In virata, il fattore di carico dipende SOLO dall'angolo di bank, non dal peso né dalla velocità dell'aereo.

Angolo di bankFattore nAumento Vs
1,00%
30°1,15~7%
45°1,41~19%
60°2,0~41%
75°3,86~96%
Figura 8.43
Figura 8.43 - Raggio e rateo di virata in funzione di TAS e bank
Rateo (°/sec) = 1091 × tan(bank) / KTAS
Raggio (m) = KTAS² / (36,93 × tan(bank))

4.2 Richiamata

Figura 8.44
Figura 8.44 - Fattore di carico in richiamata

In richiamata il peso apparente aumenta proporzionalmente al quadrato della velocità e inversamente al raggio di richiamata. Quindi: uscire da un'affondata tanto più dolcemente quanto maggiore è la velocità.

4.3 Salita e discesa

Figura 8.45
Figura 8.45 - Fattore di carico in salita e discesa (n < 1)

In salita e discesa il fattore di carico è minore di 1 perché il peso apparente Q₁ = Q cos β. Si annulla quando l'aereo sale o scende in candela (β = 90°).

4.4 Volo in aria turbolenta

Le variazioni del fattore di carico in turbolenza sono:

In turbolenza: diminuire la velocità (senza stallare). Per aerei leggeri: volare alla Va (velocità di manovra).

4.5 Relazione tra n e velocità di stallo

Figura 8.46
Figura 8.46 - Aumento percentuale della Vs in funzione del bank

Quando n > 1, la velocità di stallo aumenta:

Vs (in manovra) = √(2Qa / ρSCpmax)
⚠️ STALLI ACCELERATI: Gli stalli a fattore di carico > 1 avvengono a velocità maggiore del normale. A 60° di bank (n=2), se Vs₁ = 100, la Vs in virata = 141!

4.6 I diagrammi di manovra e di raffica

Figura 8.47
Figura 8.47 - Diagramma di manovra e di raffica
PuntoVelocitàSignificato
CVs₁Velocità di stallo in configurazione pulita a 1g
DVsoVelocità di stallo con flap estesi
AVaVelocità di manovra - dove n raggiunge il valore limite
GVnoVelocità max operazione normale (inizio arco giallo)
BVneVelocità da non superare MAI (linea rossa) = 80% di Vd
EVfeVelocità max con flap estesi (limite arco bianco)
VELOCITÀ DI MANOVRA (Va):

5. La stabilità

Un aeroplano deve possedere due qualità contrastanti: manovrabilità e stabilità.

Figura 8.48
Figura 8.48 - Effetto stabilizzante della deriva e dell'ala a freccia
QualitàDefinizione
ManovrabilitàFacilità di muovere l'aereo intorno ai suoi assi
StabilitàCapacità di tornare all'assetto originario dopo una perturbazione
Un aereo è tanto più manovrabile quanto meno è stabile, e viceversa.

Tipi di stabilità

TipoDefinizione
Stabilità STATICAReazione immediata alla perturbazione (muso torna giù dopo essere stato alzato)
Stabilità DINAMICASmorzamento delle oscillazioni (poche oscillazioni per tornare all'equilibrio)
Figura 8.49
Figura 8.49 - Stabilità laterale per ala alta e ala bassa

Stabilità intorno ai tre assi

AsseStabilitàOttenuta mediante
TrasversaleLongitudinale (beccheggio)Piano orizzontale di coda + trim
VerticaleDirezionale (imbardata)Piano verticale di coda + ala a freccia
LongitudinaleLaterale (rollio)Ala alta: posizione baricentro / Ala bassa: angolo diedro

6. Gli ipersostentatori

Gli ipersostentatori hanno due funzioni principali:

Figura 8.50
Figura 8.50 - Effetti dei flap su Cp e Cr
Effetto sullo stallo: Con ipersostentatori attivi, l'incidenza critica passa da 15°-16° fino a oltre 30°.

6.1 Tipi di ipersostentatori

Flap del bordo d'uscita (aumento curvatura)

Figura 8.51
Figura 8.51 - Flap a fessura (slotted)
Tipo di flapAumento CpCaratteristiche
Plain flap (semplici)~50%Porzioni del bordo d'uscita che deflettono (40°-50°)
Slotted flap (a fessura)~70%Con fessura che energizza lo strato limite
Split flap (di intradosso)~60%Superfici sotto le semiali, creano scia turbolenta
Fowler flap~100%I più efficaci: scorrono indietro + deflettono + fessura
Figura 8.52
Figura 8.52 - Flap di intradosso (split) e Fowler flap

Slat / Alette del bordo d'attacco (controllo strato limite)

Figura 8.53
Figura 8.53 - Slat sul bordo d'attacco

Gli slat aprono una fessura che costringe parte del flusso ventrale a passare sul dorso, energizzando lo strato limite e ritardando lo stallo.

6.2 Impiego degli ipersostentatori

FaseFlapNote
RullaggioRetrattiEvitare danni da detriti (ala bassa)
DecolloCome da manuale (10°-15°)Per campi corti. Retrarre dopo velocità sicura
SalitaRetrattiPiù resistenza = meno rateo di salita
CrocieraRetrattiEccezione: bassa quota con scarsa visibilità
DiscesaSecondo necessitàIn planata motore spento: NO. Per discesa ripida: SÌ
AvvicinamentoPrima posizioneMetà del braccio di sottovento
Atterraggio25°-30° o maxPista corta/ostacoli: max. Pista lunga: 25°-30°
Forte vento traversoParzialeToccare con muso alto, velocità abbondante
RiattaccataRetrarre gradualmenteDopo max potenza, retrarre con l'aumento di velocità
⚠️ REGOLA FONDAMENTALE: Il parametro è la VELOCITÀ: retraendo i flap con velocità sotto il limite inferiore dell'arco verde, l'aereo STALLA!

7. Bilanciamento delle superfici di comando

Figura 8.54
Figura 8.54 - Bilanciamento aerodinamico e alettoni Frise

7.1 Bilanciamento aerodinamico

Serve a ridurre lo sforzo di barra. Si realizza:

Gli alettoni Frise sono incernierati in modo da esporre più superficie al vento quando si alzano, neutralizzando la differenza di resistenza indotta e riducendo l'imbardata inversa.

7.2 Bilanciamento di massa

Il flutter è una vibrazione aerodinamica pericolosa alle alte velocità. Per evitarlo si aggiungono pesi (piombo) davanti all'asse di cerniera per spostare il baricentro della superficie.

8. Sollecitazioni della struttura a terra

Oltre al fattore di carico in volo, la struttura deve sopportare i carichi di rullaggio, decollo e atterraggio.

Carichi verticali

Il carrello principale deve resistere a discese con velocità limite di 600 ft/min (≈4 metri di caduta). La ruota anteriore del triciclo è progettata solo per il rullaggio: il contatto deve avvenire sempre a muso alto.

Carichi laterali

La struttura è meno robusta ai carichi laterali. Regole: