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Meteorologia

Sezione 5.3 - I Venti

1. Introduzione

In questo capitolo trattiamo dei moti orizzontali dell'atmosfera, che prendono il nome di venti. Oltre che dal punto di vista meteorologico, per i piloti i venti hanno importanza determinante anche ai fini della navigazione, in quanto modificano profondamente sia la velocita al suolo sia la traiettoria di volo degli aeromobili.

Il vento e definito mediante un vettore che rappresenta il moto orizzontale della massa d'aria, vale a dire con una direzione e una velocita.
Figura 5.15 - Rosa dei venti
Figura 5.15 - La rosa dei venti con i nomi tipici del Mediterraneo (pag. 5-19)
Tipo di ventoMisurazioneRilevanza
Vento al suoloAnemometriOperazioni di atterraggio e decollo
Vento in quotaPalloni-sondaNavigazione aerea
TERMINOLOGIA: A seconda dell'intensita e del rateo di variazione della direzione e della velocita, il vento viene definito:

2. Le forze che originano i venti

2.1 La forza di gradiente e la forza deviante

Lo spostamento delle masse d'aria lungo la superficie terrestre e dovuto alla presenza di zone aventi pressioni atmosferiche diverse, generate dal diverso riscaldamento dell'atmosfera.

Gradiente barico orizzontale: E il rapporto tra la differenza di pressione e la distanza che separa due punti della Terra. E all'origine dei venti: quanto maggiore e il gradiente (isobare vicine), tanto maggiore e la velocita del vento.
Figura 5.16 - Forze sul vento
Figura 5.16 - La forza di gradiente e la forza di Coriolis fanno scorrere il vento parallelamente alle isobare (pag. 5-20)
FORZA DI GRADIENTE: Quando una particella d'aria si trova sull'isobara di maggior pressione, va soggetta alla forza barica o forza di gradiente, che tende a farla spostare accelerandola perpendicolarmente alle isobare, dalla zona di alta pressione verso quella di bassa pressione.
Forza deviante di Coriolis: Siccome la Terra ruota intorno al proprio asse, non appena la particella inizia a viaggiare, va soggetta a una forza che agisce sempre perpendicolarmente alla direzione del moto:
Figura 5.17 - Effetto Coriolis
Figura 5.17 - La forza di Coriolis agisce verso destra nell'emisfero nord e verso sinistra nell'emisfero sud (pag. 5-20)
Vento geostrofico: Il vento che - sotto l'azione della forza di gradiente e della forza deviante - si muove parallelamente alle isobare ad andamento pressoché rettilineo.

2.2 La forza centrifuga

Quando le isobare sono curve - come nel caso dei cicloni e degli anticicloni - alla forza barica e a quella di Coriolis si aggiunge la forza centrifuga generata dal moto circolare.

Figura 5.19 - Vento di gradiente
Figura 5.19 - La velocita del vento e minore con curvatura ciclonica e maggiore con curvatura anticiclonica (pag. 5-21)
CurvaturaEffetto forza centrifugaVelocita vento
CICLONICA (L)Si oppone alla forza baricaMINORE
ANTICICLONICA (H)Si somma alla forza baricaMAGGIORE
Vento di gradiente: Il vento che - sotto l'azione combinata delle tre forze (gradiente, Coriolis, centrifuga) - si muove concentricamente alle isobare curve.

2.3 La forza d'attrito

Al di sotto di una certa quota - la zona di influenza del terreno - entra in gioco anche la forza di attrito dovuta allo scorrimento del vento lungo la superficie, che e sempre diretta in senso contrario alla direzione del moto.

Figura 5.20 - Convergenza e divergenza
Figura 5.20 - Convergenza ciclonica e divergenza anticiclonica (pag. 5-22)
LEGGE DI BUYS-BALLOT: "L'osservatore che si dispone rispetto al vento in modo da riceverlo alle spalle, ha - nel nostro emisfero - la bassa pressione a sinistra leggermente davanti, e l'alta pressione a destra leggermente dietro."
ConformazioneTipo di motoEffettoTempo
CICLONE (L)Convergenza + ascendenzaNubi e precipitazioniPERTURBATO
ANTICICLONE (H)Divergenza + subsidenzaInversioni di subsidenzaBUONO

3. La classificazione dei venti

TipoCaratteristicheEsempi
Venti costantiSpirano tutto l'anno nella stessa direzione e versoAlisei, Contralisei
Venti periodiciDirezione costante ma senso alternato con periodicitaBrezze, Monsoni
Venti irregolariSpirano in modo variabile secondo le zone di pressioneVenti locali

Le brezze

Figura 5.21 - Brezze
Figura 5.21 - Le brezze di mare e di terra sono venti periodici (pag. 5-23)
Brezze di mare e di terra: Venti periodici giornalieri causati dalla diversa capacita termica di acqua e terreno.
Brezze di monte e di valle: Stesso meccanismo su scala locale.

I monsoni

Lo stesso meccanismo delle brezze - su scala assai maggiore e con periodicita stagionale anziche giornaliera - e alla base della formazione dei monsoni:

MonsoneStagioneCaratteristiche
Monsone estivoEstateAria calda, umida e instabile dall'oceano. Nuvolosita estesa, temporali, piogge ingentissime
Monsone invernaleInvernoAria fredda e secca dal continente. Clima secco

4. Gli effetti dei rilievi

Ogni volta che il vento incontra un rilievo del terreno, l'aria e costretta a scorrere lungo il pendio di sopravento e a salire fino alla sommita, per poi ridiscendere dalla parte opposta lungo il pendio di sottovento.

Figura 5.22 - Effetti rilievi
Figura 5.22 - Il deflusso del vento subisce modificazioni rilevanti sugli ostacoli (pag. 5-24)
VersanteCorrenteEffetti sul volo
SOPRAVENTOAscendente (dinamica)Guadagno quota, sfruttata dai volovelisti
SOTTOVENTODiscendente + turbolenzaPERICOLOSO! Perdita quota, vortici
ATTENZIONE per il pilota:

4.1 Lo Stau e il Fohn

Figura 5.23 - Stau e Fohn
Figura 5.23 - Il fenomeno di Stau e Fohn su una catena montuosa (pag. 5-25)
STAU: L'insieme della corrente ascendente, delle nubi e delle precipitazioni che si forma quando una massa d'aria umida incontra una catena montuosa. Le nubi generate dall'incontro con un rilievo sono dette nubi orografiche.
FOHN: Vento di caduta caldo e secco che scende dal versante sottovento della montagna. Caratteristiche:
PERCHE IL FOHN E CALDO: L'aria sale sul versante sopravento raffreddandosi di 1C/100m (adiabatico secco) fino alla condensazione, poi di ~0,5C/100m (adiabatico saturo). Scendendo sottovento, ormai priva di umidita, si scalda di 1C/100m. Risultato: a valle arriva piu calda di quando e partita!

4.2 L'onda stazionaria

Figura 5.24 - Onda orografica
Figura 5.24 - L'onda orografica con altocumuli lenticolari e rotori (pag. 5-26)
Onda orografica (stazionaria): L'incontro di un vento di notevole velocita (almeno 15 nodi) con una catena montuosa puo generare un'onda analoga a quella che si forma nell'acqua su un ostacolo sommerso.

Record mondiale di altezza in aliante in onda orografica: 15.460 metri. Record di distanza: 3.008 km (Ande).

4.3 La formazione delle raffiche

Fattore di raffica: L'intensita massima delle pulsazioni del vento in rapporto alla velocita di scorrimento uniforme. E tanto maggiore quanto: Le raffiche sono una delle cause del wind shear, fenomeno pericoloso specialmente in atterraggio e decollo.

5. Le correnti a getto

Correnti a getto (jet streams): Fiumi d'aria che serpeggiano intorno alla Terra - in genere alla quota della tropopausa - scorrendo a velocita spesso dell'ordine delle centinaia di nodi.
Figura 5.25 - Correnti a getto
Figura 5.25 - Le correnti a getto scorrono nelle fratture tra la tropopausa polare e quella tropicale (pag. 5-27)

La tropopausa varia da un minimo di 20.000 ft ai poli fino a un massimo di 65.000 ft all'equatore. Le correnti a getto si trovano normalmente nelle regioni in cui si verificano queste fratture della tropopausa.

Corrente a gettoPosizione
PolareMedie e alte latitudini
TropicaleIn prossimita dei tropici
Figura 5.26 - Andamento jet stream
Figura 5.26 - Le correnti a getto si avvicinano ai centri di bassa pressione (pag. 5-28)
RILEVANZA PER IL VOLO: